Sostenibilità in banchina: Un vademecum per il diportista

Sostenibilità in banchina:

Per salvaguardare il mare, che come sappiamo è già molto inquinato, non basta adottare dei
comportamenti rispettosi della sostenibilità dell’ecosistema marino quando si naviga. Anche in marina infatti è pur sempre mare, e le nostre azioni in banchina, a livello del nostro posto barca,
hanno un impatto diretto sulla salute di questi preziosi habitat. Per questo motivo, anche quando la
nostra barca è ormeggiata, è necessario tenere alto il livello di attenzione per ridurre l’ inquinamento e lo spreco al minimo. Dapprima cambiare le proprie abitudini potrebbe certo
essere un po’ difficile; basterà però poco tempo per far diventare queste attenzioni in più delle abitudini sedimentate e automatiche. Vediamo qualche dritta per un mantenere un buon grado di sostenibilità anche nel marina.

Sostenibilità in banchina: il rifornimento carburante

I porti turistici più attrezzati, come il nostro Marina Porto Antico di Genova, offrono anche il servizio di rifornimento carburante. Questo, a livello ambientale, è sicuramente un momento
delicato: l’ attenzione deve andare a evitare anche il minimo sversamento di carburante in mare. È quindi necessario stare attenti a non oltrepassare il limite del troppo pieno, nonché avere con sé un
panno vecchio pronto per asciugare eventuali gocce. Basta prendersi qualche secondo in più per avere un mare più pulito! Il carburante che finisce in mare uccide infatti  pesci, uccelli e piante
acquatiche. Ecco che allora, oltre a fare attenzione al momento del rifornimento, è bene controllare che i serbatoi non presentino perdite, e più in generale assicurare un’ ottima manutenzione del
motore. Così facendo si riusciranno peraltro ad avere performance migliori a fronte di un consumo minore di carburante.

I servizi igienici e i serbatoi

La comodità del porto turistico attrezzato è ovviamente quella di poter accedere ai servizi igienici sulla terraferma, il che permette peraltro non solo maggiore comfort, ma anche una riduzione dello
spreco dell’ acqua presente a bordo. In linea generale, è assolutamente da evitare lo scarico in acqua
delle acque sporche, le quali devono essere raccolte in appositi serbatoi a bordo per poi essere svuotate negli appositi sistemi di captazione a terra.

La pulizia della barca

La banchina del porto è il posto giusto per pulire la nostra barca, all’ interno come all’esterno. Va però ricordato che, quando puliamo la coperta e lo scafo, i prodotti e l’acqua sporca finiranno in
buona parte in mare. Ecco che allora la pulizia va fatta in modo attento e con i prodotti giusti, evitando detergenti inquinanti. Non è tutto qui: per non sprecare l’acqua dolce, questa va usata
solamente per l’ultimo risciacquo, utilizzando una manica di gomma con una buona chiusura, meglio ancora se dotata di un ugello in grado di aumentare la pressione dell’acqua.
In linea generale, sarebbe bene portare a bordo solamente detergenti ecosostenibili, che siano
quelli per la pulizia della barca, per lavare le stoviglie e per le docce e l’igiene di chi è a bordo. A questo proposito vale la pena sottolineare che anche le normali creme solari sono tutt’ altro che
amiche dell’ ambiente marino: ecco che allora, quando ci facciamo il bagno, finiamo per portare microplastiche e sostanze nocive in acqua, lasciando quella fastidiosa patina in superficie. Molto
meglio quindi spendere qualcosina in più e proteggere la propria pelle con delle protezioni solari più sostenibili.

La gestione dell’ acqua a bordo

E in effetti la gestione dell’ acqua a bordo è uno degli aspetti che abbisognano di maggiore attenzione. Il consiglio è quello di fare il rifornimento d’ acqua con la propria gomma,
assicurandosi di usare solamente serbatoi perfettamente puliti e con l’apposita cartuccia filtrante.
In questo modo l’acqua resterà ben pulita e buona, senza alcuno spreco.

Fare cambusa in modo sostenibile

La sosta nel porto turistico è spesso l’ occasione anche per fare un po’ di cambusa. E certo anche la “spesa” può influenzare in modo pesante la sostenibilità del tempo passato in barca. Molto meglio
quindi prediligere prodotti locali o a chilometro zero, con packaging ridotto al minimo. La lista va fatta conoscendo i reali consumi a bordo, evitando quindi di portare in barca alimenti che non
verranno mangiati e che andranno a male. Il frigorifero dovrebbe essere tenuto a circa 4 gradi centigradi per conservare i cibi più delicati, portando la temperatura a 8 gradi nel caso non siano
presenti alimenti particolarmente deperibili. Per consumare meno energia elettrica, il frigorifero dovrebbe essere sempre pieno, inserendo eventualmente delle semplici bottiglie d’acqua per non
starsene con un frigo acceso e mezzo vuoto, per il dolore delle nostre batterie di bordo. Un ultimo trucco: per non prolungare inutilmente le aperture del frigorifero, sarebbe sempre bene caricarlo in modo inverso, mettendo sul fondo gli alimenti che useremo per ultimi!

Meno rumori, meno luci, meno inquinamento

In porto è bene ridurre l’inquinamento acustico, sia quello luminoso, nel rispetto della fauna marina come degli altri diportisti che hanno scelto i posti barca vicini. Ecco che allora eviteremo di tenere
inutilmente accese le luci a bordo e i fari subacquei, e ridurremo al minimo le accensioni del motore e del generatore di elettricità. Per quanto riguarda i rumori, particolare attenzione va posta alle
molle per ormeggio: meglio evitare quelle cigolanti, per usare invece quelle in gomma, decisamente più silenziose.

La raccolta differenziata

L’ultima dritta per mantenere un buon livello di sostenibilità in barca riguarda la gestione dei rifiuti. Così come a casa, anche in barca dobbiamo andare a differenziare i vari rifiuti, in modo da
poter avviare questi materiali a un corretto smaltimento ed eventualmente verso il riciclo.

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